La strada del risveglio – Il Fiume di Fuoco
Don Lorenzo Bianchi ha aspettato la vigilia di Pentecoste per scrivermi qualcosa sul “Fiume di Fuoco“, che ha finito di leggere mesi fa, quindi immagino sia il giorno migliore anche per pubblicare il suo commento 😉
” “Mi svegliai”.
Con questo improvviso ritornello, siamo accompagnati lungo tutta l’opera, osservando le gesta di Ishramit e di Franz. Un ritornello, però, volutamente ingannevole: attraverso vari piani di lettura e varie epoche che coesistono all’interno delle pagine, ci rendiamo facilmente conto che i due protagonisti sono tutt’altro che “svegli”. Il compito di risvegliarsi sarà la linea-guida che li porterà a confrontarsi con draghi, fate, sirene ed eremiti: ciascuno di loro può essere d’aiuto risvegliando in loro virtù dimenticate, per farli diventare cavalieri; ognuno di loro può ostacolarli risvegliando in loro i vizi più bassi, rivoltandoli l’uno contro l’altro e contro se stessi. Il tutto nella consapevolezza mai espressa che una Via che non sia all’insegna della Verità, alla fine, non può essere una vera Vita: ultima ancora di salvezza, allora, diventa l’imponente fiume infuocato con cui si apre il volume.
Placido e roboante, vivido e silente, scorre sin dalla creazione del mondo, portando con sé le preghiere e le speranze delle genti; per coloro che sono stati corrotti diventa l’ultima strada possibile da percorrere. Solo al termine di essa sarà possibile svegliarsi veramente, potendo finalmente abbracciare Colui che ci ha abbracciati nel profondo.”
Pubblicato il 22 Maggio 2021, in Il Fiume di Fuoco con tag Commento, Franz, Il Fiume di Fuoco, Ishramit, Pentecoste, Purgatorio, Romanzo, Spirito Santo. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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